E’ iniziato il countdown per la partenza del secondo pellegrinaggio regionale della sezione Marchigiana a Lourdes, per questo anno 2016, e nel frattempo pubblichiamo una testimonianza che ci arriva da una giovane della Sottosezione di Senigallia (AN), Valentina Donninelli, che ha vissuto l’esperienza del Pellegrinaggio Regionale a Lourdes a Luglio.
Buona Lettura e Buona preparazione al “Pellegrinaggio della Vita” UNITALSI MARCHE!
“Vale, quest’anno vai in Pellegrinaggio a Lourdes a Luglio?” – “Ci sono ancora dei posti, e pochi volontari della nostra Sottosezione, riesci a partire?” – Ecco, queste sono le domande che sentivo ripetermi spesso soprattutto nelle ultime settimane, prima della partenza. Non avevo messo in programma questo “viaggio”, e nonostante ciò mi sono ritrovata a rispondere “SI” con stupore ed incredulità.
I giorni prima della partenza sono stati i più faticosi. Lavoro arretrato, imprevisti a casa, della serie “proprio ora”. Come se fossi già stanca, ancora prima di partire. E la risposta mi è arrivata da un “angelo in terra” la mattina della partenza. La mia amica Agnese, prima di accompagnarmi in stazione, mi dice “Vale sono proprio contenta che parti, perché credo che ne hai veramente bisogno”.
Se mi fossi fermata ad ascoltare solo la prima parte della frase avrei pensato “ma tu guarda la mia amica che mi sta cacciando” ma in realtà il mio cuore ha ascoltato bene anche la seconda parte, quella che più mi ha fatto capire che forse, era davvero arrivato il momento di partire, di staccare la spina dai pensieri che stavano soffocando il mio cuore, ma soprattutto, di fare una nuova esperienza.
Già in stazione si respirava aria di gioia, di fratellanza e di amicizia, ma devo ammettere che all’inizio quasi che mi sentivo ancora fuori luogo … fino a che non sono poi salita sul treno.
Un treno speciale, che accompagna persone speciali in un posto speciale.
Al salire di malati, pellegrini e volontari il treno è diventato una perfetta tavolozza di colori. Colori di cui Dio si serve, si è servito per poi fare i suoi disegni più belli: dei veri e propri CAPOLAVORI.
Il colore che più rappresenta il viaggio di andata è l’ ACCOGLIENZA.
Non c’è stata cosa più bella che sentire il calore di un abbraccio, di un sorriso e anche di un semplice sguardo. Lì è sempre il luogo in cui si fanno i primi incontri, con i compagni di cuccetta (donne meravigliose), con i vicini e via via con la maggior parte della vettura.
Cuccetta 8, vettura 8. Questo 8 che mi sa di infinito che punta verso l’alto. Verso l’eternità. E’ proprio lì che ho percepito che non era per nulla un caso questo Pellegrinaggio e che a Lourdes c’era davvero qualcuno ad aspettarmi: Maria.
Più ci avvicinavamo a Lourdes più il mio cuore batteva. Mi sono affidata a Lei, ho lasciato che Lei entrasse nel mio cuore e la sentivo. Sentivo il richiamo di Maria.
Arrivati a Lourdes il colore del SERVIZIO ci ha travolto. Quel servizio che mi ha permesso di conoscere persone speciali. Loro avevano bisogno di noi per vivere questa esperienza e per incontrare Maria così da vicino, e noi avevamo bisogno di loro della loro testimonianza per riscoprire che la vera bellezza sta davvero nelle piccole cose, nei piccoli gesti di tenerezza, nella semplicità di un abbraccio e nelle croci che ognuno di noi porta sulle proprie spalle e segnano le nostre vite. Hanno uno sguardo così profondo che lo definirei un INNO ALLA VITA. Uno sguardo che parla da sè. Accompagnarli nelle varie celebrazioni e soprattutto all’incontro tanto atteso con Maria, è stata un’emozione unica. Abbiamo affidato a Lei le nostre più grandi debolezze, le nostre fatiche e le persone che abbiamo lasciato a casa e che non sono potute venire. Le abbiamo chiesto di darci la forza, la speranza e la fede, per superare i momenti più difficili e bui della nostra vita. E l’abbiamo ringraziata per averci chiamato lì, in quel posto dove la Madonna è apparsa ad una semplice e piccola bambina e dove ha fatto la grazia di guarire il corpo ed il cuore di molti fratelli e sorelle. Uniti, insieme nella preghiera, rivolti verso di Lei.
Tutto ciò ha creato un altro splendido colore: la FRATELLANZA. Non ero sola. E’ stato particolarmente significativo condividere l’intero pellegrinaggio con due sorelle speciali, Martina e Francesca. Ogni momento era buono per fare lunghe chiacchierate. Il centro di tutto?!? La PAROLA, il Vangelo. Quella Parola che da scritta si è fatta concreta tra le nostre mani. Ci siamo scambiate esperienze, emozioni, sensazioni, punti di vista che hanno arricchito ognuna di noi, e hanno dato quel valore aggiunto a ciò che stavamo vivendo insieme.
In questo anno particolare non poteva mancare poi il colore della MISERICORDIA.
Sono partita con il desiderio di confessarmi. Ma non sono riuscita a farlo subito, volevo farlo sul treno, ma non l’ho fatto. Sono stata rapita dalla gioia che, nonostante i miei peccati, il Signore mi stava donando. Un amore che va oltre tutto, che ti da sempre ciò di cui hai bisogno. Mi sentivo bene, carica, pronta ad accogliere ed a servire. E così sono passati giorni. Negli ultimi giorni sentivo una vocina che mi sussurrava: ORA TOCCA A TE. Ho sentito un forte desiderio di dedicare del tempo “a me”.
In quei giorni di servizio, ho avuto la grazia di conoscere persone meravigliose, di scoprire storie e affrontare situazioni e momenti difficili e in certi momenti credo di essermi fatta strumento nelle mani di Dio, a volte nel condividere una gioia, altre nell’ascoltare un cuore sofferente, con un abbraccio, un saluto o un semplice sorriso. Non ero io, ma ERA LUI CHE AGIVA IN ME. E non c’è gioia più grande di questa. Sono stata chiamata, mi sono (af)fidata ed è proprio grazie a questo che ho avuto modo di sperimentare, di fare esperienza dell’immenso Amore Misericordioso di Dio. Ogni piccola cosa, ha riempito il mio cuore di doni… direi di DONI PREZIOSI.
E così è arrivato il momento di rendere GRAZIE alla Madonna per avermi fatto la grazia di essere lì, ed ho offerto a lei DONNA e UNICA MADRE tutti questi doni preziosi.
Dopo aver incontrato Maria ed affidato a Lei le gioie, le sofferenze, le vite di tutte le persone e le difficoltà di questo mondo, ho sperimentato L’INCONTRO che tanto ho atteso dal primo momento. L’incontro quello autentico con il PADRE attraverso la confessione. Un incontro che in questa fase della mia vita sta diventando sempre più puntuale ed essenziale.
Mi è difficile raccontare che cosa si prova, che cosa si percepisce, che cosa provochi quell’incontro. E’ un incontro che per capire va “sperimentato”. Per farmi capire, lo paragonerei ad un ragazzo e una ragazza, quando in seguito ad una litigata o anche a a degli errori fatti, uno perdona l’altra e gli dice “TI PERDONO, TI AMO” . Ecco immagino che la gioia che si possa provare in quel momento che si viene perdonati possa essere molto vicina alla gioia che ho provato io , uscendo dal confessionale. Mi sono sentita accolta, sempre più guardata e AMATA. Amata così come sono, con i miei sbagli e le mie difficoltà. Esiste gioia più grande di questa? Io credo di NO e credo che ognuno di noi merita di essere perdonato e di essere e sentirsi AMATO.
Ed è proprio questo che mi sono portata a casa da questo pellegrinaggio, la voglia il desiderio di dire ad ogni persona che DIO C’E’ e CI AMA così come siamo. Siamo davvero preziosi ai suoi occhi, unici. E solo Lui che è Amore eterno e VERO può donarti la pace. PACE NEL CUORE soprattutto nei momenti più difficili della vita. MA SOLO CHI SI AFFIDA E APRE IL PROPRIO CUORE PUO’ SPERIMENTARE QUESTA GIOIA! E I PRIMI A TESTIMONIARE QUESTA GIOIA, SONO I NOSTRI AMICI SPECIALI!!